mercoledì 1 ottobre 2014

La fine dell'antichità, Diocleziano e Costantino

Dopo gli elementi introduttivi generali, ho affrontato il primo grande quadro che si presenta tra la fine dell'antichità e l'inizio del Medioevo.
Avete colto i punti principali del discorso? Il tema del rapporto fra l'Impero e il cristianesimo, il passaggio da Diocleziano a Costantino, il contesto di crisi, la dimensione comunitaria del cristianesimo primitivo.
E poi il problema delle fonti: da dove traiamo le nostre informazioni? Possiamo credere proprio a tutto quello che le fonti dicono? Non dobbiamo valutare la funzione che ebbero certi scritti al loro tempo per apprezzarne l'attendibilità? Gli esempi che ho fatto sono il testo dell'editto famoso del 313 e i resoconti della persecuzione dei cristiani.
Ho anche fatto cenno all'importanza dell'analisi tecnico-giuridica di alcune grandi questioni storiche: sotto il profilo del diritto e della procedura penale possiamo inquadrare il martirio dei cristiani all'interno della fattispecie del delitto di lesa maestà. Dalla confisca dei beni dei condannati deriva il secondo problema tecnico, che questa volta è di diritto privato e concerne la soggettività di enti diversi dalle persone fisiche. La restituzione degli edifici ecclesiastici e degli altri beni confiscati alle comunità cristiane implica una significativa deviazione dai principi generali dell'ordinamento romano classico.

Era la prima lezione, e quindi non vi faccio domande. Nelle prossime settimane ve ne farò, invitandovi a rispondere rapidamente e senza copiare né dal libro né da internet. Se mi accorgo che avrete copiato una risposta vi escludo dall'esonero e dovrete portare tutto il programma all'esame.

Potete inserire come commenti a questo post le domande che avete sul tema della prima lezione.

1 commento:

V.Caiazzo ha detto...

Buon giorno, cercando in internet maggiori informazioni riguardo alle vicende relative a Diocleziano, ho più volte rilevato che non fu tanto Diocleziano bensì Galerio, particolarmente ostico nei confronti dei cristiani, a voler porre in essere e portare avanti le persecuzioni.
Mi chiedevo quindi, come mai noi ci soffermiamo solo su Diocleziano senza alcun cenno a Galerio? Ho rilevato un'informazione sbagliata?
La ringrazio per la risposta.