venerdì 6 aprile 2007

Informazioni e buona Pasqua

Serpeggia l'incertezza mentre si avvicina il terribilis examen...
Martedì non ci sarà lezione. Invece mercoledì sì: mi spiace di interrompere le vacanze, ma il programma è lungo e mi sento obbligato a svolgerlo.
Non mi fate domande sulla prenotazione, perché non dipende da me. Per fortuna vedo che trovate risposte fra voi.

Attenzione: un ultimo ciclo di lezioni di approfondimento si terrà il 14, 15 e 16 maggio in aula 1 ex economia dalle 13,45 alle 15,45. Comunicherò il tema ad horas

Buona Pasqua a tutti

Domande difficili

Marcella ha posto alcune domande, che scaturiscono da quello che ho detto a lezione e non si riescono a risolvere con il solo libro.
Cominciamo dalle conferme dei possessi nei documenti: ne ho parlato perché esprimono nel migliore dei modi il concetto di firmitas, che è la chiave per capire la documentazione dell'alto Medioevo. Se addirittura i diritti reali stabili richiedono la redazione di documenti scritti da notai e rafforzati dall'autorità pubblica, questo significa che era grande la preoccupazione per la stabilità dei diritti, in tempi in cui era difficile accedere alla giustizia e trovare difesa nelle istituzioni. Perciò ancora più grande era l'attenzione con cui si redigevano documenti che non confermavano una situazione già esistente, ma testimoniavano un cambio degli assetti economici, perché attestavano un'alienazione o una concessione di beni.
Ecco perché si confida molto nella carta, scritta e consolidata dall'autorità del notaio pubblico, al punto che qualche volta sembra che sia la carta stessa a contenere in sé l'assetto di diritti che testimonia. Qualcuno ha scritto che in questo periodo si inventa il titolo al portatore; ma non è così, perché il titolo al portatore funziona in una società molto più strutturata, dove è possibile affidare un valore alla carta perché si confida nell'efficienza dei poteri pubblici cui rivolgersi nel caso in cui l'obbligazione "cartolarizzata" non sia eseguita. Nel Medioevo, invece, si documentano i negozi per il motivo opposto: perché si cerca una "stabilitas" nel negozio.

Quanto all'utraque lex, non è corretto dire che "la si inserisce" in qualche opera. L'utraque lex è un concetto, e non si può inserire. Esprime l'esigenza di attingere sia a leggi laiche sia a norme ecclesiastiche per governare la società cristiana: si adatta bene alla fase gregoriana, in cui il papa ha teso fortemente a controllare entrambi i poteri e a porre l'ordinamento laico sotto il controllo della Chiesa. A differenza dell'utrumque ius, che si costituirà più tardi attraverso il connubio fra due ordinamenti diversi ma coordinati fra loro, l'atteggiamento gregoriano è propenso a vagliare le norme, laiche o ecclesiastiche, per scegliere quelle utili alla politica pontificia.
La nuova figura di giurista che nasce con il XII secolo non sarebbe potuta esistere con un ordinamento mutevole secondo le politiche pontificie: nasce invece quando il Corpus Iuris viene ricostruito nella sua completezza, rinunciando alla possibilità di trascurare alcune leggi ritenute ingiuste. Quelle leggi, invece, vanno interpretate come le altre, e perciò è necessaria la professionalità del giurista.

lunedì 2 aprile 2007

punto Irnerius

Ormai non posso più rimandare: il punto Irnerius va assegnato, anche se ho molti dubbi perché ho ricevuto diverse risposte di buon livello. In particolare, sono stato incerto fra Francesca, Francesca c., Cristina e Maria Laura. Anche Francesco ha colto punti importanti, ma non credo abbia studiato sul libro, limitandosi alle lezioni.
Considerato che le quattro risposte sono praticamente equivalenti, assegno il punto a Francesca C. per lo stile particolarmente curato.
Curate lo stile, ragazzi: è l'arma più affilata di un giurista!

domenica 1 aprile 2007

Programma 2009-2010

Il programma di storia del diritto medievale e moderno (A-L) prevede due testi diversi:

per il Medioevo: CORTESE E., Le grandi linee della storia giuridica medievale, Roma, Il Cigno, ultima edizione.

per l’Età moderna: PADOA SCHIOPPA, A., Storia del diritto moderno in Europa, Bologna, Il Mulino, 2007, pp. 223-589.

Chi volesse sostituire il testo di Padoa Schioppa con quello precedentemente adottato di Italo Birocchi, Alla ricerca dell'ordine, deve studiare le seguenti parti: pp.51-65; 105-209; 221-239; 253-269; 297-327; 335-383; 393-411; 417-465;491-498; 539-575.

Chi deve preparare l'esame da 7 crediti perché è iscritto al vecchio corso di laurea 3+2 può tralasciare due capitoli del libro di Ennio Cortese:

Il diritto bizantino e il Mezzogiorno, cap. VIII della prima parte
Ordinamenti monarchici italiani, cap. X della seconda parte