martedì 31 maggio 2011

I libri. Imparare e insegnare all'Università

La piccola discussione spontanea che si è aperta sul post “Programma d’esame” merita di essere approfondita e proseguita. Soprattutto per chi insegna è importante cogliere le impressioni degli studenti, confrontarsi ed eventualmente adattare il proprio metodo di insegnamento e il parametro con cui sceglie i libri da consigliare. Dunque, protetti dall’anonimato, continuate pure a dire la vostra sul corso e sui libri. Sempre conservando rispetto e spirito costruttivo, però!

Ecco alcune osservazioni per favorire la discussione.

  1. I libri difficili. Dal 1995, quando è stato pubblicato nella sua prima versione, che era in due volumi, ho sempre adottato il manuale di Ennio Cortese, consapevole della sua raffinatezza e della sua complessità. Lo ho fatto perché credo che l’Università debba innanzitutto formare studenti critici, capaci di affrontare testi complessi e di confrontarsi con il linguaggio scientifico. In particolare, un corso di studio deve offrire allo studente l’opportunità di migliorarsi, in modo che al termine del corso sia in grado di capire ad un livello abbastanza approfondito quei testi che senza il corso universitario non capirebbe. Ecco perché nel corso cerco di seguire molto da vicino il manuale, e perché ho affiancato il blog alle lezioni: vorrei che voi foste aiutati ad affrontare un testo complesso e che possiate porre domande a voce oppure sul blog per superare le difficoltà del testo. Dunque un testo che non presenti difficoltà di lettura, secondo me, sarebbe infruttuoso dal punto di vista dell’apprendimento: come un allenamento sportivo che non fissi obiettivi da raggiungere che siano al di là di quanto un atleta sa fare già.

  2. A che serve la didattica? A che servono le lezioni, i seminari, il blog? Molti studenti, evidentemente, credono che non servano a niente, dal momento che non seguono le lezioni né i seminari, non fanno domande a voce né sul blog. Si affidano al libro e cercano di impararlo anche se non lo capiscono bene, perché l’importante è solo e soltanto superare l’esame. Come ho detto nelle prime lezioni, questa prevalenza dell’esame sull’apprendimento è colpa del sistema, e in gran parte di noi professori, e non degli studenti; perché – per motivi che non possiamo discutere adesso – per uno studente l’unica cosa veramente importante è superare l’esame per poter poi pensare al prossimo. Ma se ci pensate bene, quello che serve davvero per il vostro futuro sarebbe soprattutto imparare a fare cose che non sapete ancora fare, e nella fattispecie a capire il senso di testi che a prima vista vi sembrano troppo complessi. Per questo c’è la didattica, e per questo l’Università è un posto dove ci sono professori e ricercatori che studiano testi molto più difficili dei manuali. Questi docenti dovrebbero insegnare agli studenti almeno come di leggono e si capiscono i manuali e gli altri testi che bisogna affrontare in un corso di laurea.

  3. Alcuni hanno scritto di aver “perso tempo” a confrontare il testo del manuale con altri testi, che ritenevano più chiari. Ma questo esercizio non è affatto una perdita di tempo: anzi, è fondamentale per uno studio avanzato e maturo. Cercando di risolvere un problema di comprensione ricorrendo a molti testi diversi, si fa “esperienza” dell’apprendimento: cioè si impara in modo attivo cercando dei contenuti, e non in modo passivo, semplicemente assorbendo i contenuti che si trovano sul manuale “chiaro” che alcuni sognano. In un testo medievale che poneva una quaestio (dovreste sapere cosa è), una volta ho letto una conclusione molto suggestiva. Diceva: questo problema è molto complesso, ma io (io professore) non vi darò la soluzione, perché è sufficiente “aprire la strada al dubbio” perché voi studenti troviate la soluzione per vostro conto.

  4. Ecco: libri complessi, che rispecchiano materie complesse, dovrebbero aprire la strada al dubbio, perché è il dubbio, e non la certezza, che fa imparare. La didattica, l’informatica, la biblioteca sono gli strumenti che uno studente dovrebbe saper utilizzare per trovare la propria strada fra i mille dubbi che i buoni libri fanno sorgere.

Risultati esoneri

Questa mattina potrete trovare i risultati dell'esonero affissi nella bacheca davanti la segreteria didattica e vicino la porta della stanza 232 al II piano.