Proviamo a seguire il vostro suggerimento: pongo qualche domanda perché voi possiate chiedervi se siete in condizione di rispondere. Però non posso correggervi tutti, anche perché altrimenti sarebbe inutile fare l'esonero. Se invierete le risposte sul blog posso dare indicazioni generali valide per tutti.
Quanto a chi non segue il blog, mi pare che possa mettersi a seguirlo. Un computer collegato si trova e non credo che esista un solo studente incapace di usare internet (e se esiste dovrebbe preoccuparsi molto per il suo futuro!)
Cominciamo subito, e nello stesso tempo diamo una risposta a Manuel che aveva chiesto chiarimenti sul Patrocinium. Ecco le domande:
In quali fonti legislative è disciplinato il Patrocinium? a quale periodo risalgono queste fonti? Il patrocinium vi è regolato oppure è proibito?
In cosa consiste l'istituto del Patrocinium?
Perché il Patrocinium può essere considerato una pratica prefeudale?
sabato 17 marzo 2007
venerdì 16 marzo 2007
L'esonero e l'esame
Dunque, come ho detto l'esonero si farà.
Molti hanno chiesto se lo possono sostenere anche se non hanno superato l'esame di storia del diritto privato romano. Sì: l'esonero non è verbalizzato e non solleva problemi di propedeuticità.
L'esame invece occorre sostenerlo dopo aver superato quello di diritto romano.
Molti hanno chiesto se lo possono sostenere anche se non hanno superato l'esame di storia del diritto privato romano. Sì: l'esonero non è verbalizzato e non solleva problemi di propedeuticità.
L'esame invece occorre sostenerlo dopo aver superato quello di diritto romano.
giovedì 15 marzo 2007
L'alienazione dei beni presso i Longobardi
Marcella e Gigi hanno posto un problema che sorge spontaneo quando si parla dellla struttura dei diritti reali nell'Italia longobarda del VII secolo. Infatti anche uno dei primi professori di Storia del Diritto in Italia, Francesco Schupfer, considera importante trattare di questo problema nel suo manuale pubblicato nei primi anni del Novecento con un titolo emblematico: Il diritto privato dei popoli germanici.
Dopo aver descritto la proprietà collettiva dei villaggi e delle famiglie, osserva: "In questo stato di cose, si comprende che il padre non poteva avere una grande libertà di disporre delle sostanze domestiche. Noi non dobbiamo dimenticare che i beni appartenevano alla famiglia e che da essa non dovevano uscire: come avrebbe potuto conciliarsi la libertà di disporne del suo capo col diritto che, a rigore, non apparteneva a lui ma alla casa?"
Dunque la domanda di Marcella e Gigi è la stessa che si è fatto Schupfer circa un secolo fa (la seconda edizione, da cui cito, è del 1915).
Qualche studioso tedesco, in quel periodo, era arrivato a dire che la terra, per diritto germanico, era una cosa extra commercium: esagerava un po', ma in sostanza rilevava una tendenza che si riscontra nelle fonti. Rotari (capitolo 173), parlando della Thinx, prescrive una formula nella quale il venditore richiama la necessità che lo spinge ad alienare, come se di regola fosse escluso il commercio di una terra di famiglia. Si coglie un certo parallelismo con l'assetto dei beni ecclesiastici, anch'essi di regola inalienabili, a meno di situazioni di necessità assoluta.
Alcuni documenti longobardi rivelano però che c'era un modo di alienare beni di famiglia: chiedere il consenso dei figli. Però sono documenti tardi e potrebbero rivelare una situazione economica un po' meno drammatica di quella del VII secolo.
Dopo aver descritto la proprietà collettiva dei villaggi e delle famiglie, osserva: "In questo stato di cose, si comprende che il padre non poteva avere una grande libertà di disporre delle sostanze domestiche. Noi non dobbiamo dimenticare che i beni appartenevano alla famiglia e che da essa non dovevano uscire: come avrebbe potuto conciliarsi la libertà di disporne del suo capo col diritto che, a rigore, non apparteneva a lui ma alla casa?"
Dunque la domanda di Marcella e Gigi è la stessa che si è fatto Schupfer circa un secolo fa (la seconda edizione, da cui cito, è del 1915).
Qualche studioso tedesco, in quel periodo, era arrivato a dire che la terra, per diritto germanico, era una cosa extra commercium: esagerava un po', ma in sostanza rilevava una tendenza che si riscontra nelle fonti. Rotari (capitolo 173), parlando della Thinx, prescrive una formula nella quale il venditore richiama la necessità che lo spinge ad alienare, come se di regola fosse escluso il commercio di una terra di famiglia. Si coglie un certo parallelismo con l'assetto dei beni ecclesiastici, anch'essi di regola inalienabili, a meno di situazioni di necessità assoluta.
Alcuni documenti longobardi rivelano però che c'era un modo di alienare beni di famiglia: chiedere il consenso dei figli. Però sono documenti tardi e potrebbero rivelare una situazione economica un po' meno drammatica di quella del VII secolo.
martedì 13 marzo 2007
Pochi ma buoni
Forse il blog non è utilizzato da moltissimi studenti, però la qualità della discussione che leggo negli ultimi interventi è piuttosto alta. Se gli interventi fossero rappresentativi della media degli studenti, direi che quest'anno sono arrivati ragazzi molto preparati e curiosi.
L'ambitissimo punto Irnerius va a Francesca, che è intervenuta due volte con una precisione e un'ampiezzza ottime. Però anche gli altri interventi sono corretti, anche se meno ampi.
Aspetto altre domande per aprire il dialogo e assegnare il prossimo punto Irnerius!
L'ambitissimo punto Irnerius va a Francesca, che è intervenuta due volte con una precisione e un'ampiezzza ottime. Però anche gli altri interventi sono corretti, anche se meno ampi.
Aspetto altre domande per aprire il dialogo e assegnare il prossimo punto Irnerius!
lunedì 12 marzo 2007
Punti Irnerius
Solo una risposta alle domande per le quali è in palio un bellissimo punto Irnerius. Se non ci saranno altri concorrenti, dovrò assegnarlo a Francesca, la cui risposta in effetti è ottima.
domenica 11 marzo 2007
Il dualismo medievale
Francesca ha chiesto di capire meglio l'accenno di Cortese a pagina 48 sulla prefigurazione visigotica del diritto comune. Roberto ha chiesto di chiarire meglio il dualismo medievale nella lezione di lunedì.
Lo farò, anche perché non abbiamo finito di occuparci della volgarizzazione del diritto, che in gran parte si capisce proprio tenendo presente questo sdoppiamento fra una realtà concreta, a volte molto dura e difficile, e un mondo ideale, dove si conservano i principi di universalità che erano stati dell'Impero romano.
Intanto però mi rendo conto che rispondere da solo a tutti sarebbe difficile.
Perciò propongo a voi di dare le risposte a Francesca e Roberto, e anche all'altra domanda di Roberto sulla conversione di Costantino alll'arianesimo.
Siccome non si fa niente per niente (tranne questo blog...), metto in palio un premio per le migliori risposte: riceveranno un punto Irnerius. Chi totalizzerà più punti Irnerius avrà, alla fine del corso, una sorpresa.
Lo farò, anche perché non abbiamo finito di occuparci della volgarizzazione del diritto, che in gran parte si capisce proprio tenendo presente questo sdoppiamento fra una realtà concreta, a volte molto dura e difficile, e un mondo ideale, dove si conservano i principi di universalità che erano stati dell'Impero romano.
Intanto però mi rendo conto che rispondere da solo a tutti sarebbe difficile.
Perciò propongo a voi di dare le risposte a Francesca e Roberto, e anche all'altra domanda di Roberto sulla conversione di Costantino alll'arianesimo.
Siccome non si fa niente per niente (tranne questo blog...), metto in palio un premio per le migliori risposte: riceveranno un punto Irnerius. Chi totalizzerà più punti Irnerius avrà, alla fine del corso, una sorpresa.
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