giovedì 2 ottobre 2014

La legislazione e il potere fra Impero e Chiesa nel IV secolo

Oggi vi ho presentato una lettura ampia degli eventi del secolo IV, che è un momento di decadenza e nello stesso tempo di fondazione di molte cose nuove. La crisi degli iura dà luogo al processo di volgarizzazione. Vi ho detto che questo termine ha due significati per gli storici del diritto, ma poi ne ho illustrato uno solo, quello della semplificazione dei testi, ridotti a riassunti o epitomi. L'altro significato concerne il carattere degli istituti giuridici, che si allontanano dai principi classici per aderire alla nuova realtà.
Provate a fare qualche esempio postando dei commenti qui sotto. Vi eserciterete a rispondere alle domande.
Poi vi ho,parlato della politica di Costantino per la Chiesa. Avete colto il senso dell'impegno di questo imperatore? Cosa voleva raggiungere favorendo la Chiesa? Come si ê trasformata la Chiesa sotto il suo impulso?

4 commenti:

Marianna Caiazza ha detto...

Discostatosi dalla politica di Diocleziano, persecutore dei cristiani, Costantino aveva invece compreso l'importanza della cooperazione e della convivenza: accogliere il cristianesimo e le comunità religiose nell'Impero avrebbe determinato la sopravvivenza di quest'ultimo. L'unità dell'Impero sarebbe stata il suo stesso cemento: un Impero universale, con un solo diritto ed un solo imperatore sarebbe stato incontrastabile. Tuttavia le comunità cristiane erano divise: ciascuna rispondeva al proprio vescovo, ciascuna aveva una propria idea della cristianità diversa da quella delle altre comunità, e nessuna di esse aveva solide basi legislative. Era dunque necessario conferire unitarietà ed universalità alla fede cristiana per integrare l'Impero con il cristianesimo. Il merito di Costantino sta proprio nell'aver compreso quanto fondamentale fosse conciliare i diversi modi di vedere il mondo.
Sotto l'Impulso di Costantino, la Chiesa inizia a darsi delle norme, promulgate negli stessi concili. Grande importanza ha anche la condanna delle eresie, se viste come forme di lesa maestà "divina" (di qui l'accostamento con il grave reato già da tempo condannato in quanto oltraggio all'imperatore). Nello stesso tempo la Chiesa inizia a costituirsi gerarchicamente e a dividersi territorialmente nelle sedi di Roma e Costantinopoli.
Per quanto riguarda la prima domanda, ho pensato al testamento e alle donazioni.

Francesca Bello ha detto...

Un esempio del processo di volgarizzazione, nell'ambito della prima accezione (semplificazione dei testi) può essere quello dell'Epitome Gai, una sorta di antologia delle precedenti Institutiones.
Riguardo Costantino, si potrebbe dire che le larghe concessioni fatte ai cristiani e soprattutto alla Chiesa servirono all'imperatore come tentativo di unificare l'impero ormai in decadenza e minacciato da più fronti. Egli, convocando e presiedendo il primo concilio ecumenico a Nicea nel 325, cercò di trovare delle linee guida comuni a tutte le comunità di cristiani dell'impero che si erano formate a seguito della restituzione dei beni avvenuta nel 313 (poco prima dell'emanazione dell'editto di Milano sulla libertà di culto, voluto dallo stesso imperatore). Con la restituzione dei beni precedentemente tolti ai cristiani da Diocleziano, assistiamo al primo caso di donazione a favore di un Ente (la Chiesa: parrocchia o cattedrale), istituto fino a quel tempo sconosciuto ai romani.
L'imperatore, inoltre, fece un'altra importante concessione ai cristiani: l'episcopalis audientia, ossia concesse alle parti di un processo,qualora fossero state entrambe consenzienti, la remissione del giudizio ad un vescovo.

Unknown ha detto...

La crisi degli iura dà luogo alla cosiddetta volgarizzazione del diritto che consiste nell’adeguamento dello stesso alle nuove esigenze. Tale processo viene attuato direttamente dalla prassi, senza l’opera di rielaborazione della giurisprudenza, e consiste nella semplificazione del diritto classico, i cui principi non sono più in sintonia con la nuova realtà. Un esempio sono i “Responsi di Gaio” che sottoposti al processo di semplificazione e sintetizzazione danno luogo all’opera “Epitome Gai”. La rielaborazione permette di mantenere la memoria dei procedimenti che Gaio utilizzava scrivendo i suoi iura per adattare le leggi alla realtà.


Costantino si differenzia rispetto alla politica di Diocleziano soprattutto nel campo religioso. Egli non si limita a concedere la libertà di culto ai cristiani mirando all’instaurazione di un controllo statale sul cristianesimo al fine di unificare l’impero ormai in decadenza . Sebbene durante il regno di Costantino il cristianesimo non diviene la religione ufficiale dello stato, la chiesa riceve generose donazioni e viene riconosciuta la giurisdizione dei vescovi. Contestualmente Costantino attua una forte politica di interferenza nei confronti della chiesa facendo valere la sua autorità in materia di fede e dogmi. Il paganesimo e le sette eretiche conoscono le prime persecuzioni.

Elisa Cesetti ha detto...

Costantino,successore di Diocleziano, segui' una politica lungimirante: comprese, a dispetto del suo predecessore, l'importanza e l'utilità dei cristiani.
Egli li assorbi' all'interno del tessuto dell'impero,e nel 313 promulgo' lo storico editto che permise a tutti i cristiani il libero esercizio della loro religione in nome del pluralismo religioso.
Costantino mirava all'unita' del suo impero, all'universalità' della fede religiosa,alla coesione tra le diverse comunità cristiane che si erano diffuse e insediate lungo tutto il territorio dell'impero, ognuna delle quali rispondeva al proprio vescovo e aveva un credo e una cosmologia diversa da tutte le altre.
proprio per questo scopo,Costantino convoco' a Nicea nel 325 il primo concilio ecumenico,con l'obiettivo di realizzare un credo unitario, che fosse abbracciato da tutti i cristiani.
un'ulteriore novità introdotta da Costantino fu la previsione dell'istituto degli episcopalis audientia: tale istituto contribuì; alla creazione di una vera e proprio a giurisdizione ecclesiastica, ancora oggi esistente.
egli trasformo' quindi la chiesa cattolica sotto molti profili, in un ottica avveduta e perspicace, ciò costituì la sua fortuna e quella dell'impero.