martedì 6 febbraio 2007

Buongiorno a tutti.
Ho sempre pensato che l'insegnamento universitario di oggi sia terribilmente impersonale. Quando tengo le mie lezioni nella grande aula 1 scorgo a malapena le facce di chi siede nelle ultime file, e ho sempre il dubbio di parlare a una platea annoiata, o curiosa di cose che non sono quelle che sto raccontando.
Come storico del diritto, invece, so che l'Università è nata, nel Medioevo, come comunità di persone che condividevano un'esperienza culturale, interrogandosi insieme intorno ai problemi più ardui che la società si poneva. Le domande degli studenti erano allora importanti almeno quanto le risposte dei professori; e le risposte erano non di rado rivolte a sollevare altre domande più che a soddisfare per sempre una curiosità.
La nostra università, invece, si organizza per "eesami" e non per corsi. L'esperienza didattica non ha alcuna importanza, poiché l'unica cosa che conta è superare il fatidico esame. E per farlo, non bisogna conoscere una materia, capirne le problematiche, sapersi fare le domande giuste. No. Bisogna solo imparare bene il manuale. Il manuale monumentale delle materie di Giurisprudenza è il vero protagonista di cinque anni di lavoro di uno studente.
Questa sostituzione del manuale alla lezione è ormai evidente e inevitabile, dato il unmero di iscritti a una grande Facoltà.
Quest'anno voglio fare un esperimento.
Voglio vedere se un uso più intenso delle tecnologie consente di recuperare, sotto forme nuove, un po' di quel dialogo che abbiamo perso.
Perciò provo per la prima volta a tenere un blog, attraverso il quale sia possibile pormi domande sia durante la lezione sia in ogni altro momento.
Vedremo come andrà.

5 commenti:

isabella ha detto...

Complimenti per essere uno tra i pochissimi professori che s'interessano per la crescita personale dei suoi studenti.
Spero che il suo progetto sia fruttifero.

Emanuele Conte ha detto...

Grazie Isabella: è la prima a raccogliere l'invito!

Salvatore ha detto...

Egregio Professore,
approfitto di questa ottima opportunità che ci ha dato per renderLe noto il desiderio, mio e di molti altri miei colleghi, di avere la possibilità di sostenere l'esonero.
Noi siamo convinti che tale esonero, oltre a permetterci di organizzare meglio la nostra sessione di esame, possa essere un ottimo mezzo per studiare con maggiore continuità, concentrazione e sistematicità la materia nel periodo delle lezioni .
Cordiali saluti
Salvatore

alessia ha detto...

Egregio Professore
da un'analisi sulla mia metodologia di studio ho riscontrato che tale esonero favorisce e ottimizza il mio apprendimento.
Per tale motivo chiedo di accogliere l'invito, mio e di eventuali altri colleghi, nell'istituire l'esonero quale strumento opportuno per uno studio più sistematico e meno dispersivo della materia.
Cordiali saluti
Alessia

Chicca ha detto...

Egregio Professore,

ritengo l'esonero uno strumento utile non solo ad una migliore organizzazione della sessione d'esame ma anche un'opportunità di misurare il proprio livello di studio. Pertanto mi unisco alla richiesta già avanzata dai colleghi e a tutti coloro che sostengono questa idea, di considerare la possibilità di un'eventuale prova intermedia.

Colgo l'occasione per farLe i complimenti per il blog!

Distinti saluti,

Cristina.