martedì 25 maggio 2010

Cosa bisogna proprio sapere dell'Ottocento

Ovviamente, è bene leggere almeno una volta tutta la storia. Poiché i nomi sono moltissimi, è bene concentrarsi su alcuni di essi che svolgono un ruolo importante:

La scuola storica: Savigny, von Humbolt, Puchta, Jacob Grimm.

La scuola dei germanisti: Oltre a Grimm, anche Beseler.

Il processo di codificazione (capitolo 34): almeno leggere le vicende che portano alla promulgazione dei codici. Il paragrafo 8 (da p. 541) illustra i contenuti principali.

Possiamo tralasciare le professioni legali.

Sulla pandettistica matura, occorre ricordare le figure principali: Windscheidt, Jhering e Gierke.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie professore

Anonimo ha detto...

salve professore, vorrei sapere invece della dottrina anche italiana quali nomi occorre ricordare. grazie

Anonimo ha detto...

Grazie professore!

Anonimo ha detto...

Si potrebbe avere cortesemente uno schema come quello fatto per l' ottocento per sapere quali parti fare e quali no? grazie prof.Conte

Anonimo ha detto...

nel posto appena scritto non mi sono spiegato bene, intendevo "si possono avere schemi come quello fatto per l 800 anche per le altre parti del programma in modo da facilitare i non frequentanti che non possono venire a lezione?" ancora grazie

Emanuele Conte ha detto...

Ovviamente non si può affatto avere la semplificazione del programma fatta via internet. Il blog serve come strumento di comunicazione legato alle lezioni. I non frequentanti possono leggerlo, ma non possono credere che sostituisca la frequenza. Quindi le cose importante ve le trovate da soli.

Anonimo ha detto...

ahahahah!Grande prof Conte.
Però non si dimentichi che c'è chi frequenta e fa casino a lezione e non permette agli altri di seguire, e chi invece non frequenta perchè ha problemi in famiglia e deve contribuire al reddito!

Emanuele Conte ha detto...

Su questo punto possiamo anche discutere (sempre civilmente, però). Non si tratta di discriminazioni, ma della semplice constatazione che lo studio universitario comporta la lettura di alcuni libri, che devono essere difficili perché altrimenti non si raggiungerebbe il livello necessario. La lettura è integrata da attività didattiche, fra cui la lezione, che dovrebbero rendere possibile per gli studenti la lettura di quei libri difficili (pensate ai libri universitari di matematica e al ruolo delle spiegazioni dei professori). Ovviamente chi non può o non vuole sfruttare la didattica si trova svantaggiato. E non ci sono né riassunti né blog che possano aiutarlo.
Quanto a quelli che parlano a lezione, li ho invitati ad andarsene parecchie volte, e infatti alla fine del corso non c'erano più.

Anonimo ha detto...

In effetti le lezioni sono state molto utili per comprendere meglio i testi (abbastanza complessi) e per dare un filo logico alla storia , cosa che spesso i testi tralasciano di fare.
Speriamo che anche l'esame verta su quanto fatto a lezione , tranne ovviamente l'800 che purtroppo non è stato possibile spiegare e che va studiato alla luce delle chiavi di lettura date dal Prof. a lezione.

Anonimo ha detto...

un testo per essere un " buon testo" non deve essere necessariamente difficile ..quanto completo e magari anche di facile comprensione per tutti, non è forse questo il successo del code napoleon?!con questo non intendo negare l'importanza delle lezioni,che anzi permettono confronti diretti con l'insegnante e danno la possibilità di cogliere spunti di studio interessanti...buono studio a tutti

Anonimo ha detto...

SALVE PROFESSORE, UNA DOMANDA SUI CONTENUTI: è POSSIBILE FARE UN PARALLELO TRA L'INDIRIZZO STORICO DELLA SCUOLA CULTA E LA SCUOLA STORICA DEL SAVIGNY, ANCHE SE APPARTENGONO A SITUAZIONI SOCIALI, STORICHE ECC BEN DIVERSE?

SPERO ABBIA PIACERE A RISPONDERE. GRAZIE PER L'ATTENZIONE