Cari Studenti,
le relazioni (molto buone) che avete fatto a lezione nel corso di questa settimana hanno delineato i tratti fondamentali dei modelli amministrativi proposti dalla Francia e dalla Spagna all'inizio dell'età moderna. Sull'esempio di quanto ha appena fatto Sonia con un commento al precedente post, riflettete sulle diverse soluzioni adottate rispettivamente da Francia e Spagna: da una parte lo sdoppiamento burocratico rispondente alla distinzione tra giuridizione delegata e giuridizione riservata (antiche magistrature, intendenti, commissari etc), ben descritta da Jean Bodin, e dall'altra il pluralismo giurisdizionale e la polisinodia (Consiglio d'Italia, delle Indie etc; visitatori, residencia, percettori, etc). Lasciate le vostre impressioni su quanto abbiamo detto.
10 commenti:
In queste due ultime lezioni anche io come Sonia sono rimasta colpita dalla diversità che intercorre tra il sistema amministrativo francese e quello spagnolo di fine 500’ e inizio 600’. In Spagna e nel Mezzogiorno è mancata quella dialettica tra commissari e ufficiali che ha segnato l’evoluzione della storia costituzionale francese. La classe governativa francese in questo periodo si forma attraverso un itinerario lineare che parte dalla periferia e arriva al centro. In Francia, attraverso passaggi interni alla macchina statale, si forma così un’èlite politico-amministrativa più compatta. Nella Spagna e nel Mezzogiorno spagnolo la situazione è completamente differente. Qui non si forma un’èlite amministrativa per passaggi interni alla macchina statale: i centri di poteri appaiono disseminati tra Stato e società e si costruiscono attraverso aggregazioni e costellazioni più complesse. Da non sottovalutare è poi l’assenza in tutto il territorio spagnolo di un organo di coordinamento fra gli istituti periferici dello Stato sul modello dell’Intendente francese. Non si può infatti in alcun modo paragonare la figura dell’Intendente a quella del Visitador General perché il primo è sia amministratore che giudice, il secondo non può giudicare, al massimo può solo proporre la sospensione di qualche ufficiale che abbia commesso gravi scorrettezze nell’esercizio delle proprie funzioni, ma non giudicare. A questo come abbiamo visto penserà il monarca spagnolo coadiuvato dal Consiglio d’Italia o dal Consiglio delle Indie e dietro parere di una speciale commissione chiamata appunto “Giunta della Visita”. E allora visto che siamo in tempo di Europei, forse è proprio il caso di dirlo: … FRANCIA 1 - SPAGNA O!;-)
Mi aggancio all'iniziativa lanciata da Laura in tema calcistico...come proseguirà questa sfida? Attendiamo con ansia le prossime lezioni per scoprire l'arcano...che vinca il migliore!
Il confronto parrebbe arduo ma,con il senno del poi, quella vivacità e iniziativa francese, che da li a poco avrebbe dato vita a quella che viene indicata come pietra miliare della civiltà mondiale (la Rivoluzione francese), a mio avviso fanno volgere l'esito della disputa dalla parte francese che, forse perchè "costretta" ad amministrare su un territorio meno ampio e variegato, ha saputo costruire un modello più attento alle criticità del sistema.
Secondo me Francia e Spagana rappresentano due modi di gestione differenti, e questa differenza deriva daò fatto che la Francia del '500 è interessata da uno sdoppiamento burocratico nel senso che vengono proposte delle cariche e degli uffici insieme ad una gestione innovativa che consente alla vecchia burocrazia comunque di sopravvivere e di essere mantenuta nel tempo, a garanzia di una collaudata e sicura gestione e di adottare ottime soluzioni nel dettaglio e attente ai particolari e al mantenimento dell'istituzione esistene, e ciò è ad esempio dimostrato dall'istituzione di uffici dove ci sono dei burocrati che fanno parte dell'amministrazione centrale e che sono rappresentanti diretti dell'amministrazione centrale a livello locale.
Nella Spagna del '500,caratterizzata dalla notevole espansione ad opera del re Carlo V invece, si avverte l'esigenza di un'amministrazione centrale e di una più decentralizzata per l'Italia e le Indie, comportando la creazione di un pluralismo amministrativo dovuto proprio a questa dislocazione giurisdizionale (Polisidonia). In una simile situazione, però, non vi è un perfetto controllo da parte dell'amministrazione centrale nei confronti di questi consigli, titolari di poteri enormi e per di più lontani dall'occhio del sovrano e che venivano gestiti dal Regno. Sarà solo dopo qualche tempo, con l'istituto della visita, che si inizia ad operre una forma di controllo, solo che ormai si erano avviati dei meccanismi di gestione amministrativa abbastanza "a piacere" (ricordiamo i vari riferimenti alla camorra fatti durante l'esposizione di giovedi scorso).
Quindi anche per me si può dire che la Francia ha saputo di derto gestire meglio la propria organizzazione amministrativa.
Naturalmente sto leggendo e raccogliendo le vostre considerazioni in vista di giovedì. Spero che anche gli altri vostri colleghi esprimano le proprie.
Per quanta mi riguarda sicuramente la situazione amministrativa francese risulta essere più solida e ordinata rispetto al caso spagnolo.
Le innovazioni portate dai monarchi del '500 e '600 francese inoltre hanno dato quella spinta innovativa che sicuramente ha portato la Francia verso un'amministrazione maggiormente accentrata per così dire di tipo moderno.
Grande merito quindi va dato a mio avviso alla forza con cui i vari sovrani con i loro consiglieri hanno portato avanti un progetto di amministrazione che non ha trovato battute d'arresto nell'avvincendarsi dei vari sovrani. Grazie a tale coerenza è stato possibile respingere le forti proteste che arrivavano specialmente dalla nobiltà francese riguardo il cambiamento.
Tuttavia la situazione spagnola con il suo pluralismo giurisdizionale è giustificata a mio avviso dalla situazione politica che caratterizzava il suo impero : un territorio da amministrare sicuramente più esteso e proteiforme rispetto a quello francese. Anche nel caso spagnolo però una figura come quella dell'Intendente francese ( con tutti i suoi poteri) avrebbe assicurato per quanto mi riguarda un maggiore controllo del centro rispetto alle periferie dell'impero e avrebbe potuto contrastare più efficacemente gli abusi operati dai vari Vicerè. La scelta di Carlo V di istituire l'istituto della Visita per porre rimedio al cattivo funzionamento degli uffici dei Vicerè è sicuramente giusta, ma risulta manchevole di un adeguato potere.
L' anonimo è Lorenzo!
In questa differenziazione fatta in aula, emergono delle diversità sostanziali tra l'ordinamento amministrativo francese e spagnolo di fine '500 e inizio '600. Francia e Spagna rappresentano due potenze che in comune però hanno ben poco, se non la lenta e tortuosa nascita del loro sistema amministrativo. Senza dubbio la Francia è in una posizione di vantaggio, poiché nonostante la sua inferiorità dal punto di vista territoriale riesce ad organizzare una struttura amministrativa uniforme in tutto lo Stato, crea nuove figure istituzionali e parte da queste per porre le basi del suo ordinamento. Da qui a poco vediamo la nascita di una vera e propria organizzazione amministrativa lineare che parte dalla periferia e arriva al centro. Senza dubbio possiamo dire che la Francia è stata caratterizzata dalla sua "solidità" nella politica e nell' amministrazione.
Le cose risultano diverse in Spagna, dove probabilmente è mancato questo coordinamento lineare di competenze. Si registra l'assenza di un organo di coordinamento, si ha un pluralismo giurisdizionale e si sente l'esigenza di creare un amministrazione centrale.
Come abbiamo avuto modo do vedere, a partire dal Cinquecento in Europa si sviluppano due sistemi differenti dell'amministrazione pubblica quello Francese e quello Spagnolo che portano davanti delle diverse politiche che daranno poi vita a risultati differenti. Il sistema della Francia sembrerebbe più unitario e coerente, questo grazie ad un estensione del territorio più ristretto ed omogeneo culturalmente più facile da (gerer)gestire. Nel corso negli anni si erano già sviluppati sistemi di amministrazione integrati via via con istituti di matrice più moderno-burocratica. Del tutto differente era la situazione nel regno di Carlo V ( da sempre definito il regno dove non tramonta mai il sole-data la vasta estenzione territoriale). Il sistema spagnolo si è quindi sviluppato a partire da realtà ed istituti completamente differenti( che già in Italia stessa hanno delle discordanze: vedi lo Stato di Milano e il Regno di Napoli.
A confermare l'eterogenità del sistema burocratico spagnolo cito Chabod dal 1 capitolo del libro " Lo stato e la vita religiosa a Milano Nell'epoca di Carlo V". "Lo stato di Milano continuava a mantenere ben chiara la sua individualità, e non solo dal punto di vista dell'organizzazione amministrativa, delle leggi e dei servizi pubblici, chè la frattura tra le varie parti del troppo complesso empero asburgico era anche più profonda" Quindi sotto il regno spagnolo abbiamo dei territori amministrati che hanno una storia e una cultura politica già ben delineata e che difficilmente riusciranno ad adeguarsi ad un sistema imposto.
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