Cari Studenti,
di seguito trovate il link con il percorso da seguire per consultare le risorse del sistema bibliotecario d'Ateneo, che la Dott.ssa Battisti vi ha mostrato ieri al termine del corso.
https://sites.google.com/a/personale.uniroma3.it/biblioteca-di-studi-politici---itinerari-di-ricerca/troviamoci/confrontiamoci/leggiamo-insieme
9 commenti:
Grazie mille!
sto cercando di rielaborare i concetti fondamentali trattati oggi alla presentazione del libro "Oltre il pubblico e il privato" Per un diritto dei beni comuni, a cura di Maria Rosaria Marella. La presentazione è stata molto interessante e,come si poteva immaginare dalla grande professionalità e competenza degli ospiti che ho potuto ascoltare,le considerazioni date sono molte e abbastanza complesse.Cercherò a breve di postare un commento che si avvicini almeno lontanamente a tutti i concetti affrontati oggi alla presentazione. Buon week-end a tutti!
ruotano oggi intorno al tema dei beni comuni tutte le questioni piu calde a livello globale, il libro "oltre il pubblico e il privato"per un diritto dei beni comuni,cerca di individuare gli strumenti che il diritto offre in difesa dei beni comuni.
Cercando di dare,o meglio,provare a dare un piccolo accenno di quanto detto alla presentazione del libro di Maria Rosaria Marella,proverò almeno a delineare i principali argomenti toccati. La conferenza è iniziata dando una spiegazione del titolo del libro,quindi,oltre il pubblico e il privato,per intendere quello che va oltre il concetto di comune,prima ancora del pubblico e del privato.Il sottotitolo del libro"per un diritto dei beni comuni"può sembrare un paradosso,perché già con Aristotele la giustizia è ripartizione,questi paradossi producono domande le cui risposte ci riportano all'esigenza di assumersi dei doveri,uscire dal concetto di demanio.
Paolo Berdini si sofferma sul bisogno di ragionare su strade nuove e arriva a farci ragionare sul fatto che la divisione tra pubblico e privato non va piu bene. Un passo fondamentale tratto dal libro è rappresentato dalla legge galasso(i985)stabilendo che è responsabilità dello stato tutelare i beni comuni,come foreste torrenti..facendo una riflessione vediamo che oggi prevalgono più le motivazioni economiche piuttosto che le motivazioni di tutela,quindi,assistiamo allo scardinamento del principio fondamentale della sopracitata legge. In certi casi la compresenza di pubblico e privato può assicurare la fruizione di un bene,dovremmo intendere la città come spazio comune e non come bene comune.
Marco Bersani,invece,si sofferma principalmente sull'inondazione che viviamo oggi del termine "bene comune" suscitando alcune risate ricordando lo slogan della million marijuana march,ossia,marijuana bene comune. Questo termine è ormai utilizzato per segnalare,o qualcosa che è stato sottratto,o per appartenenza.
La parola poi passa a Paolo Napoli e qui,come abbiamo già potuto constatare a lezione,il discorso si fa abbastanza complesso.Il professore ha incentrato il suo discorso sulla riappropriazione del bene comune sulla base dell'idea che i beni appartengono alla comunità,delineando due temi principali,quello riguardante la storia del bene comune quindi la sua origine e il rapporto tra statuto del comune e regime di pubblicità quindi del successivo rapporto tra comune e pubblico.
Spero di essere riuscita,almeno in parte,a riassumere i temi trattati alla presentazione nel modo più chiaro possibile. A mercoledì!
Grazie Marzia di averci riportato quanto detto nella conferenza, che come immaginavo sarebbe stata interessante. Interessante secondo me perché si parla di un tema, quello del confine tra pubblico e privato, di estrema attualità e che, come abbiamo visto anche dalla cronaca giornalistica di qualche mese fa, oggetto ormai privilegiato di regolamentazione nelle sedi parlamentari nazionali, nonché comunitarie.
Personalmente, il sottotitolo del libro “per un diritto dei beni comuni” mi fa pensare al problema free riding che molto spesso rappresenta una conseguenza diretta di un malcostume, di una visione errata del vivere comune, di una cultura del bene in “società” non ancora metabolizzata. Questo problema si mostra, infatti, quando cittadini poco virtuosi si sottraggono al contributo (finanziario) minimo necessario affinchè lo Stato possa garantire certi beni e certi servizi. Le conseguenze possono essere due: o il sovra consumo, o il non raggiungimento del tetto minimo economico che permette l’erogazione del servizio/bene pubblico, e quindi l’impossibilità da parte dello Stato di poter continuare a garantirli, a totale svantaggio di quei cittadini che non possono ricorrere con mezzi propri all’approviggionamento degli stessi.
Ecco, per me oltre il pubblico e il privato, aveva dato proprio la sensazione di poter cercare una terza via a questi due poli, quella appunto di eliminare il problema free riding, ma non con strumenti coercitivi o provvedimenti autoritativi, si pensi alla fiscalità generale imposta su certi servizi, ma nell’incentivare il popolo all’allineamento dell’interesse individuale con l’interesse sociale, immedesimarsi tutti in un unico obiettivo: quello del vivere in comune.
Grazie Marzia delle sue riflessioni sulla presentazione del libro, sono contenta che sia venuta. Il tema è molto complesso, specialmente se affrontato con prospettiva storica. Ed è il motivo per cui la splendida lettura di Paolo Napoli è risultata molto complessa.
Le diverse letture di Berdini, Bersani, Napoli e Resta rivelano del resto alcune delle diverse prospettive da cui si può osservare un tema così attuale.
Ringrazio tanto Marzia per la chiara descrizione della conferenza che si è tenuta lo scorso venerdi.
Posta un commento