martedì 21 novembre 2017

Lezione del 20 novembre

Si è visto come la nascita dello scienza giuridica sia tradizionalmente legata alla funzione normativa come se la norma non potesse funzionare senza un lavoro scientifico-dialettico e, in questo senso, il Decreto di Graziano ne è un esempio perfetto. Si è visto poi che la compilatio tertia conferma tale rapporto circolare di scienza e normatività visto che Innocenzo III manda la sua raccolta alle scuole perché la studino (1209).
Essendo passato quasi un secolo dai tempi di Pepo, si vede come il mondo del diritto sia profondamente mutato. Ci si trova in un periodo storico in cui la Chiesa dopo essersi a lungo scontrata con limpero prosegue in questa crescita soprattutto tramite lesaltazione del papa come potere supremo sulla terra. Per tutto il XIII secolo (sino a Bonifacio VIII) si assiste ad un aumento delle pretese di supremazia papale ancor più accentuate dai frequenti contrasti tra i papi (Innocenzo III, Gregorio IX e poi Innocenzo IV) e Federico II di Svevia.
La vicenda politica della nascita del regno di Sicilia è un punto importante della storia istituzionale di questo periodo e si ricollega al discorso relativo allinvasione mussulmana del Mezzogiorno italiano. Intorno allanno 1000 venne favorita (sia Chiesa sia dai Bizantini) la discesa nel sud Italia di milites provenienti dalla Normandia per contrastare i mussulmani. La riconquista durò circa un secolo tanto che nel 1130 i normanni, terminata la riconquista, assistono allincoronazione di Guglielmo. Il favore della Chiesa si concretizza tramite la legittimazione di tale conquista che aveva visto i normanni sostituirsi ai bizantini ed ai ducati longobardi (che erano governi legittimi). Il primo esempio di questa legittimazione avviene tramite la concessione dei territori che costituiranno il futuro Regnum Siciliae a titolo di feudo. Tutto questo territorio essendo un feudo del pontefice viene tenuto esterno ai territori dellimpero. Il secondo elemento della legittimazione è la concessione al sovrano della legazia pontificia. Il legato era una sorta di prefetto/ambasciatore che rappresentava il papa nei territori del Mezzogiorno. Il re di Sicilia assume, dunque, un potere indipendente dallimpero ma collegato al potere papale proprio per questa sua funzione sacerdotaledi legato pontificio (c’è molto dello stile bizantino in questo tipo di potere come si vede anche nei famosi mosaici di Monreale). Parlando della formazione del regno di Sicilia, occorre ricordare che nella seconda metà del XII secolo era imperatore Federico Barbarossa che muore nel 1190 durante una crociata. La politica di Barbarossa era stata finalizzata ad un rafforzamento del potere imperiale (non molto riuscita, vista la sconfitta imperiale alla battaglia di Legnano 1176). Barbarossa avrebbe anche voluto estendere il suo potere nellItalia meridionale, e perciò fece sposare a suo figlio Enrico VI Costanza dAltavilla (ultima erede normanna). Enrico alla morte del padre diviene imperatore ed inizia ad affermare il suo diritto sul regno di Sicilia in qualità di marito di Costanza. Nel 1194 nasce a Jesi il figlio di Costanza ed Enrico: Federico. Nello stesso anno Enrico si fa incoronare re di Sicilia. Nel 1197 Enrico VI muore e Federico viene dato in tutela al papa Innocenzo III. Questo fatto interrompe il progetto di rilancio del potere imperiale, ma nel 1220 Federico II viene incoronato imperatore e poco dopo anche re di Sicilia mostrandosi sin da subito un sovrano molto indipendente dal potere papale (fu colpito da diverse scomuniche). Anche Federico II (come si è visto in àmbito canonico) intende emanare un complesso di norme e per questo nel 1231 promulga il Liber Augustalis. II liber contiene costituzioni sia dei re normanni sia dello stesso Federico il quale è descritto come pater et filius Iustitiae essendo allo stesso tempo tutore e prodotto della giustizia. Questa visione matura del diritto è figlia della scienza del diritto.
Questo fenomeno di codificazioni, che continua con il Liber Extra del 1234 di Gregorio IX, è la dimostrazione di questa circolarità tra norma e dottrina. Nel Liber Extra troviamo decretali anche molto antiche (sino al decreto) perché è una raccolta che ingloba tutto il diritto precedente e regola tutte le parti dellordinamento della Chiesa. Queste norme hanno molto influenzato il diritto occidentale. Per esempio quando si è parlato di investitura/spoglio si è detto che era avvenuta unestensione della possessio romana anche a categorie che secondo il diritto romano non sarebbero state oggetto di possesso. Questa è una logica che oggi tanto nel diritto civile quanto in quello amministrativo è rimasto per quanto attiene al possesso di un diritto. Questa estensione è frutto dellinflusso del diritto canonico che per la prima volte teorizza una serie di diritti che nel diritto roman non esistono e si atteggiano diversamente costituiranno il c.d. diritto comune o utrumque ius. La promulgazione del Liber Extra provoca una definitiva svolta della scienza del diritto canonico perché è una compilazione molto grande e anche molto scientifica. Queste decretali sono tutte vere e proprie norme giuridiche tanto che la scienza giuridica canonistica inizia a lasciare lo studio del decreto e si sposta sulle decretali di Gregorio IX. Questo comporta una divisione dei professori di diritto canonico in decretisti ( come Uguccio da Pisa) e decretalisti (come Innocenzo IV ed Enrico da Susa).
Innocenzo IV, che si chiamava al secolo Sinibaldo Fieschi, ha compilato una grande lectura alle decretali ed in seguito fu eletto papa: fatto che ha portato a ritenere che la sua lectura come una sorta di interpretazione autentica delle decretali commentate. Innocenzo IV è sempre ricordato per una teoria molto importante attinente alla persona giuridica intesa come finzione. La prima comparsa del problema dellattribuzione della personalità ad enti che non sono umani risale ai tempi di Graziano. Uno dei pochi documenti che ci parlano di Graziano, infatti, lo vede al fianco di Mosè di Ravenna, al quale fu chiesto a quale soggetto dovessero essere attribuiti i beni precedentemente donati ad un monastero che fosse rimasto, per qualche ragione, deserto. Le risoluzioni proposte furono tre:
1.     I beni sarebbero dovuti tornare a colui che li aveva donati intendendo la donazione come una sorta di dote data ai monaci. In questo senso si sarebbe dovuta applicare la procedura prevista nel caso di morte della promessa sposa prima delle nozze.
2.     I beni sarebbero dovuti confluire nel fisco papale presupponendo che essi fossero res nullius poiché precedentemente proprietà dei monaci.
3.     sarebbero dovuti rimanere al monastero poiché, secondo Mosé, i beni sarebbero di proprietà delle mura del monastero che, anche se disabitato, continua a possedere sino al giorno in cui sarà di nuovo abitato. Questa soluzione del problema è molto rozza (perché non si teorizza alcuna personalità) ma è già molto innovativa rispetto al diritto romano poiché mancano le caratteristiche che secondo il diritto romano configuravano la possessio.
Lintervento di Innocenzo IV qualche decennio dopo propone una soluzione migliore e più raffinata ed in linea con le logiche giuridiche. Quando si considerano i diritti di un ente ecclesiastico per configurare il diritto di questo ente sui beni è necessario fingere che esso sia una persona. La persona ficta una delle finzioni più importanti che manifesta la propria volontà tramite un collegio che gestisce e rappresenta lente ecclesiastico. Un terzo passo di questa teoria è frutto della scuola di Orléans nella quale si approfondisce il tema della rappresentanza. Soprattutto Jacques de Revigny afferma che gli enti sarebbero delle persone rappresentate: poiché c’è un rappresentante, allora è possibile conferire una personalità allente.
Enrico da Susa, noto con il nome di Ostiense perché cardinale di Ostia, ha redatto una grande Summa alle decretali aggiungendo anche molte cose che mancavano nelle stesse decretali. Scrive intorno al 1250 e rappresenta una tappa importante delle cc.dd. teorie ierocratiche che affermano la supremazia del potere religioso su quello laico. Queste dottrine proprio nel corso del XIII secolo si rafforzano. Proprio in questottica, la Chiesa favorisce la frammentazione dellimpero favorendo il sorgere di una molteplicità di regni soprattutto dopo la morte di Federico II (vd. Regno di Sicilia, Francia). Tale politica culminò con Bonifacio VIII (vd. Dante) che sale il soglio  pontificio nel 1284 e muore nel 1303. Bonifacio diviene papa dopo lelezione di Celestino V che era un eremita e quando arriva a Roma si trova nel mezzo della politica papale e viene convinto da Benedetto Caetani a rinunciare allincarico. Le dimissioni di Celestino e limmediata elezione di Bonifacio VIII crearono una polemica teologico-normativa notevole circa la loro legittimità. Da un punto di vista politico Bonifacio portò agli estremi le teorie ierocratiche mentre dal punto di vista giuridico avendo una grande formazione giuridica pochi anni dopo lelezione promulgò una nuova collezione (1298): il Liber Sextus.
Eimportante sottolineare come solo nel tardo 400 avverrà uneffettiva equiparazione del c.d. Corpus Iuris Canonici alla codificazione di diritto civile grazie alle edizioni a stampa che danno una forma definitiva a questa raccolta sempre in fieri: Decretum-L.Extra-L.Sextus ed questi tre volumi si aggiungeranno le Clementine e altre raccolte di extravagantes inserite in un quarto volume, il tutto corredato da glosse.
 A cura di Marta Cerrito


Nessun commento: