Cari studenti, io non ho mai tenuto un blog, e vi confesso che anche per me questa è un'esperienza inattesa. Nelle ultime ore c'è stato un teatrino che non ha nulla a che fare con gli scopi della mia iniziativa, per cui sono intervenuto eliminando i commenti non pertinenti. Intendiamoci: non mi sono scandalizzato e so bene che dietro a ogni studente c'è una persona, con il suo carattere e le sue questioni di vita. Solo che siccome non faccio l'assistente sociale, preferisco parlare della vostra cultura e dei contenuti della mia materia piuttosto che dei vostri problemi personali, che peraltro hanno tutti la loro dignità.
E con ciò la questione è chiusa e spero che non si ripeta.
Leggo alcuni interventi di ottima qualità, anche scritti bene, e li apprezzo. Leggo anche tentativi di approfondimento più traballanti, che dimostrano qualche problema di espressione. C'è qualcuno che ritiene improprio usare una forma complessa negli interventi sul blog, ma si sbaglia: per trattare di temi di alto livello, come certamente sono quelli di cui ci occupiamo, è necessario fare ricorso a tutte le proprie facoltà di espressione, anche a quegli espedienti "retorici" che qualcuno trova superflui. Facciamo un paragone: se facessimo un esercitazione di alto livello nel canto, ognuno utilizzerebbe tutte le proprie facoltà canore: volume, timbri, estensione vocale, virtuosismi. Così è per la trattazione di temi complessi come quelli di storia del diritto medievale, dove entrano elementi di storia, di interpretazione tecnica degli istituti, di sensibilità interpretativa, di cultura umanistica.
Dunque ben vengano le trattazioni complesse e ben presentate. Lascio ancora aperta la domanda in attesa di altre risposte.
12 commenti:
Gentile professore
Immagino che con quel "qualcuno" si riferisca a me dal momento che sono stato l'unico a sollevare il tema del linguaggio quindi mi sembra dovuto risponderle.
Dal momento che avevo capito che le domande da lei poste dovevano servire ad esercitazione per l'esonero e che nell'esonero ci sarebbero state più domande alle quali però avremmo dovuto rispondere in meno righe (meno rispetto ad un compito con meno domande)ho pensato che sarebbe stato meglio badare al contenuto piuttosto che ad artifici letterari degni di un saggio breve. Non mi sembra proprio di aver definito "superfluo" un linguaggio alto ne era mia intenzione sminuire la sua materia e me ne rammarico che lei abbia percepito questo.
Inoltre volevo chiederle se potesse, oltre ad assegnare il punto, darci indicazioni su quale è il modo migliore per rispondere magari spiegandoci anche brevemente per quale motivo ha deciso di assegnare un punto a quella determinata domanda.
Grazie
Francesco
In effetti questa è una domanda ampia, ma non la intendevo come esercitazione strettamente rivolta all'esonero. Tra qualche giorno proporrò domande più mirate sull'esonero.
Bene, ritornando allo scopo per cui nasce il blog volevo chiederle un chiarimento: a lezione mi è sembrato di aver capito che il testo della littera bolognensis anche detto vulgata sarà quello dei glossatori del XII secolo. Mi è però inoltre sembrato di capire che gli errori della fiorentina sono diversi sia da quelli della bolognensis che da quelli della vulgata. Dunque volevo capire, la vulgata sarebbe una ulteriore trascrizione della fiorentina? e in questa ulteriore trascrizione sono stati commessi errori ancora diversi?
Grazie
mi correggo ho fatto confuzione, volevo dire: la vulgata sarebbe una ulteriore trascrizione della bolognensis?
confuSione ovviamente mi sa che è meglio che stacco per oggi :-)
a quanto ho capito io la littera Bononiensis è la stessa cosa della vulgata, la quale contenedo i medesimi errori di impaginazione riscontrati nella lettera Pisano/Florentina si è ritenuto che li avesse ereditati dal manoscritto più antico in assoluto che riportava integralmente il Digesto e risalente al VI secolo, cioè prorpio le Pandette Fiorentine, che qualcuno ha anche ipotizzato essere la copia inviata dallo stesso re bizantino in Italia dopo le vittoriose guerre contro i goti riportate dal fedele comandante Belisario. Quindi il misterioso terzo filone da cui attinge l'autore della collectio britannica, quando riporta i 93 frammenti del Digesto, a parer del Cortese, sarebbe il manoscritto che aveva posseduto Gragorio Magno nel 603 e custodito nella biblioteca lateranense e probabilmente capitato nelle mani del compilatore della Britannica per caso.
spero di esserti stato utile francesco e sopratutto di non aver detto sciocchezze.
I miei più sinceri complimenti Professore per la passione che ci trasmette nelle sue lezione e per questo blog.
Francesco se posso la risposta credo sia negativa in quanto Littera Bononiensis e Vulgata sono la stessa cosa.
Sappiamo che la tradizione testuale del Digesto deriva dal manoscritto di età giustinianea noto come littera Pisana/Florentina. Inizialmente si riteneva che questo manoscritto fosse l’unico che avesse conservato il testo del Digesto e che, perciò, fosse anche l’unica fonte da cui avessero attinto gli altri manoscritti posteriori (ovvero la Littera Bononiensis o Vulgata). Successivamente si pensò che, siccome vi erano degli errori differenti nei testi delle due opere, in realtà non ci sia stata una trasmissione diretta ma fasi intermedie di copiatura(che hanno permesso il graduale formarsi delle divergenze). Inoltre si è ipotizzato che esistesse un Codex Secundus, congiunzione della littera Pisana/Florentina e della Littera Bononiensis o Vulgata. Dunque pur ammettendo che la littera Pisana/Florentina sia stata fondamentale per la formazione della Vulgata ( ricordiamo che essa ha ereditato un errore di impaginazione dalla littera Pisana/Florentina ) non la si ritiene più l’unica fonte.
certo volentieri, innanzi tutto chiedo scusa al professore, dopodichè chiederò scusa direttamente a chi me lo chiederà con un nome ^^
finiamola qui....grazie
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