mercoledì 7 marzo 2007

La doppia legislazione dei visigoti

Daniele ha chiesto un chiarimento sulla doppia legislazione dei visigoti.
E' un tema molto difficile, che non ho spiegato molto bene perché mi sono trovato allla fine della lezione. Anche per me procedere senza pausa è più faticoso.
Per schematizzare bisogna ricordare che in un primo tempo il fenomeno delle due leggi quasi contemporanee fu spiegato con il principio della personalità del diritto, che prevede che ogni popolo abbia sue proprie leggi e consuetudini, e in particolare che i popoli gemanici ebbero un loro diritto diverso da quello romano. Questa convinzione però è superata, perché era legata al nazionalismo delll'Ottocento e del primo Novecento.
Dal punto di vista storico, la spiegazione dell personalità del diritto non regge perché non sembra proprio che la Lex Wisigothorum fosse rivolta ai visigoti e la Lex Romana Wisigothorum fosse rivolta ai romani. Entrambe si rivolgono a tutti i sudditi del regno.
Le due leggi, dunque, hanno valenza territoriale e non personale.
A pagina 47-48 Cortese propone la sua soluzione del problema: la mentalità dei barbari non si opponeva all'Impero. Al contrario, ne riconosceva la funzione civilizzatrice. Perciò Alarico pensò di far realizzare una raccolta che rispecchiasse i princìpi del diritto romano, attingendo alle leggi di Teodosio e alle opere volgarizzate della giurisprudenza.
Le testimonianze citate sono suggestive: la legge romane è "di tutto il mondo" (totius mundi); è "la madre di tutte le leggi umane". Sono frasi puù tarde, ma probabilmente rispecchiano una sensibilità precedente.

2 commenti:

282118 ha detto...

Volevo, gentilmente, delucidazioni sulla frase a pagina 48 dove Cortese sostiene che è una prefigurazione vaga del diritto comune tardo-medievale.

La ringrazio anticipatamente.

Anonimo ha detto...

salve professore,

la ringrazio per averci concesso la possibilità di fare l'esonero,ma vorrei chiederle un ulteriore "aiuto": il prof.Fascione, nel corso delle sue lezioni, ci aveva proposto delle prove di autovalutazione per prepararci all'esonero. Queste costituivano una sorta di simulazione della prova intermedia e personalmente le ho trovate molto utili, perchè ho potuto esercitarmi nell'esprimere un concetto in non più di tre righe, ma anche sottofrorma di risposta aperta, centrando il vero "nocciolo" del discorso.. Non so, magari se ci pubblicasse sul blog qualche domanda del genere di quelle "da esonero", potremmo esercitarci nella sintesi e farci anche un'idea di cosa ci aspetta alla prova di metà aprile. la ringrazio per l'attenzione.
distinti saluti.