lunedì 10 dicembre 2007

Provate a rispondere e a farvi domande

Uno studente ha chiesto chiarimenti sui generi letterari usati dai giuristi medievali. Se qualcuno prova a rispondere correggerò le risposte. Nello stesso tempo potete continuare a farvi domande e a provare a rispondere. Così si chiarirà qualche punto difficile del libro.
Buon lavoro

2 commenti:

Anonimo ha detto...

professore buingiorno
mi potrebbe chiarire la teoria del sinallagma di Connan?
grazie mille

Anonimo ha detto...

Buongiorno Professore,
vorrei provare a rispondere alla domanda riguardante i generi letterari utilizzati dai giuristi medievali. È bene primariamente distinguere tra il genere cui maggiormente si è fatto ricorso nella scuola di Bologna dagli albori sino alla fine del XII secolo, ossia la "glossa", e il genere che invece è nato e si è sviluppato nell'ambito delle cosiddette scuole minori, sia in Francia che in Italia: la "summa". La summa, diversamente dalla glossa, il cui fine era quello di esplicitare il testo cui si riferiva, aveva intenti più spiccatamente sistematici. Per questo motivo, agli inizi del XIII secolo penetrò anche nello Studium bolognese, deponendo definitivamente la glossa. Oltre questi due grandi generi letterari, ne furono utilizzati molti altri dai giuristi, a seconda dello scopo che si intendeva perseguire. I "consilia" non erano dei veri e propri generi letterari, ma piuttosto dei pareri richiesti ad un collegio di dottori al fine di ottenere un giudizio qualificato circa una determinata controversia. Le "distinctiones" prevedevano una classificazione di fattispecie normative procedendo dalle più generali sino a giungere alle più specifiche. In caso di antinomie, vigeva il principio per cui la regola speciale deroga alla regola generale. Le "lecturae" erano le lezioni scolastiche, le quali già ai tempi di Accursio non consistevano più nella mera spiegazione del dettato testuale della norma presa in considerazione, ma prevedevano la spiegazione dell'intera legge, ad esempio mediante il dibattimento di quaestiones, cioè di argomentazioni contrarie, da cui doveva trarsi una solutio. In questo modo anticipando il metodo del commento che sostituirà, nella scuola bolognese, la glossa. Infine le "repetitiones" erano lezioni o conferenze tenute fuori dall'orario didattico e destinate a un'esegesi approfondita delle leggi.
Ringrazio anticipatamente chiunque voglia apportare delle correzioni a quanto da me scritto e ringrazio il Professore per la possibilità che ci ha concesso di usufruire di uno strumento valido quale è il blog.