martedì 3 giugno 2008

Alle 9 in aula 2

Il compito scritto si svolgerà il 4 giugno alle ore 9,00 in aula 2, edificio nuovo (via Ostiense 159-161). Le regole da osservare sono state pubblicate in un post precedente.

20 commenti:

Futura ha detto...

scusi professore, ho un dubbio. L'orale del 9 giugno in quale aula si svolgerà??? Grazie e speriamo bene!!!

Anonimo ha detto...

Ce l'ho fatta a iscrivermi per l'esame. In extremis. Il sistema ha funzionato finalmente. O forse "qualcuno" l'ha fatto funzionare. Non era bello sapere e non sapere che fare, ora invece ci sono. Un grazie di cuore a Chiara che si è interessata al mio problema e in bocca al lupo a quanti faranno la prova domani, in particolare a Stefania con cui ho avuto il piacere di discutere sul blog. Spero di trovare un po' di tempo per parlare delle ultime questioni relative all'esame. Mi piacerebbe riassumere un po' il percorso logico seguito dal professore a lezione e cercare di ricapitolare qualche argomento come ha consigliato il professore, per iscritto. Anziché farlo per conto mio posso condividere questo esercizio sul blog. A presto.

Anonimo ha detto...

Ragazzi so che non ricapiteranno le stesse domande ma io ho di dubbi su domande già poste. E può essere un esercizio che chiarisce i dubbi.
Se a qualcuno va di aiutarmi io le posto da precedenti discussioni:

La domanda rigurdava la volgarizzazione del diritto:
1) LA volgarizzazione riguarda "solo" le opere dei giuristi classici.
2)la volgarizzazione inizia , in modo incisivo, tra il iv e v secolo

legge delle citazioni:
1)la legge testimonia il grande fenomeno della volgarizzazione
2)la legge vietava l'utilizzo di opere di antichi giureconsulti in ambito di processo

" PERCHè il Papa si impegna così tanto nella lotta alla dottrina iconoclasta?"
1)la prima è che : la dottrina iconoclasta andava contro il principio Gelasiano
2)nella dottrina iconoclasta si rintracciano elementi dell'arianesimo

Nel periodo longobardo:
1)è presente grazie a dei documenti il diritto teodosiano
2)il diritto teodosiano vive in degli istituti

So che la paura è alta quindi per evitare polemiche :) le risposte sono quattro e non due come ho postato io ma queste diciamo che sono state ritenute le più plausibili.
Ciao a tutti, e in bocca al lupo per l'esame.
Francesca

Unknown ha detto...
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Francesco ha detto...

buongiorno...non sono riuscito a provvedere alla prenotazione relativa all'esame orale del 9 giugno in quanto tale appello non risulta compreso nella lista di appelli della sessione estiva...peraltro il servizio di prenotazione risulta inaccessibile...spero che questi inconvenienti non mi creino problemi per sostenere l'esame...

Anonimo ha detto...

aaahhh ... oggi ho fatto l'esonero...
certe domande ti mettevano proprio in crisi... vabbè speriamo bene!!!
IN BOCCA AL LUPO A TUTTI

Anonimo ha detto...

Salve a tutti. Spero che l'esonero sia andato bene. Volevo iniziare a ricapitolare un po' il tutto partendo dall'umanesimo, cercando di seguire il filo logico del professore. Gradirei che tutto ciò che ho omesso di importante mi sia fatto notare così da ricordare cose che magari ho trascurato. L'umanesimo è quella corrente che attraversa l'Europa portando un grande rinnovamento nel pensiero. La figura umana acquisisce un'importanza unca nella storia. Nell'arte, nelle scienze tutto ruota intorno all'"uomo" che è vero e proprio microcosmo, non più vincolato e assoggettato in maniera così forte alla volontà divina. La stessa fede non è più un obbligo, ma diventa una scelta di vita. Questo progetto non può non trovare nello studio della romanità e del classicismo il suo ambito migliore. Lo studio della storia romana è quindi molto in voga. Vedendo tutto sotto un aspetto storico anche il diritto romano comincia a essere inteso dal punto di vista storico. Fu proprio Alciato a iniziare la tradizione della storia del diritto che doveva fare i conti con un mondo totalmente rinnovato, pieno di esigenze nuove: pensiamo alla scoperta dell'America, alla nascita degli Stati nazionali e del potere sovrano, alla fine dell'unità religiosa. Anche l'invenzione della stampa fu molto importante in quanto le opere dei giuristi trovarono una grande diffusione e ciò permise la fissazione sulla carta delle interpretazioni che non potevano più essere cambiate a seconda della necessità. JAQUES CUJAS è importante in quanto dà inizio alla scuola dei culti. Egli fu il primo a rendersi conto che la compilazione Giustinianea era un rimaneggiamento delle opere dei giuristi classici e non poteva rappresentare la totalità del diritto romano, quella purezza classica che l'umanesimo tanto andava ricercando in quei canoni di bellezza e perfezione, di esaltazione dell'uomo e della sua natura. A Cujas si deve quindi la riscoperta del Codice Teodosiano e di tutte le operette minori della giurisprudenza secondo il suo gusto antiquario di ricercatore di rarità. Quella di Cujas è una critica comunque moderata ancora fondata sul gusto prettamente storico, ma porterà a grandi innovazioni. FRANCOIS HOTMAN prosegue questa tradizione, trasformando l'interesse per la storia in critica costruttiva, cioè volta al rinnovamento del diritto. Egli scrive l'"Antitribonien", una storia del diritto romano, e romano-canonico seguita dalla proposta di una nuova compilazione francese, più bella e moderna di quella giustinianea che doveva comunque ispirarsi a quella dell'imperatore bizantino ma integrarla con la filosofia e i principi naturali. Hotman scrive l'"Antitribonien" in lingua volgare, una cosa nuovissima, e anche la codificazione sarebbe stata fatta in lingua nazionale. Hotman inoltre fa la divisione tra diritto pubblico e privato. Un'ulteriore critica al Corpus Iuris è quella sistematica, cioè volta a a criticare la partizione del diritto e proporne una nuova. Connan suddivide in queste due grandi famiglie: ius generale, basato sul principio naturale dell'honestae vivere e che si avvicina maggiormente al diritto privato e quindi riguarda i rapporti interpersonali; e il ius speciale fondato sui principi dell'alterum non laedere e del suum cuique tribuere, che vedono l'uomo nei confronti della comunità. HUGUES DONEAU vede il diritto Giustinianeo come ratio scripta da cui desumere i principi di diritto naturale. La sua è una vera e propria critica sistematica disponendo il materiale di Giustiniano secondo l'ordine del diritto naturale a cui anche il principe era sottoposto e distingue anche lui le due grandi categorie pubblico e privato. Altro grande studioso è JEAN BODIN che per primo richiede lo studio del diritto nazionale accanto a quello romano-canonico. Ritiene la storia e il diritto vicendevolmente influenzati, in quanto la storia crea le istanze che modificano il diritto, mentre il diritto porta con sè le innovazioni storiche. Anche lui vuole mettere ordine alla pluralità di leggi e ordinamenti. Nella "Republique" egli descrive l'uomo in preda alle passioni molto simile ad Hobbes e parla della nascita della sovranità come la conquista del potere da parte della famiglia più forte. Il sovrano quindi fa le leggi sia pubbliche che private (privilegi). A lui è affidata l'interpretazione della legge. Gli unici limiti al potere sovrano sono rappresentati dalla superiorità della legge divina e dal dovere di garantire integro il regno ma in caso di comportamento illegittimo il popolo non aveva alcun potere di resistenza. Proprio il diffondersi di questo sentimento nazionale affiancato dalla riforma luterana e dalla concezione della Chiesa anch'essa a livello nazionale (per esempio il gallicanesimo), porta a un ulteriore sviluppo del diritto patrio, indipendente dalla volontà sovrana. Secondo la teoria della fondata intentio il diritto patrio doveva prevalere sul diritto comune ma doveva essere comunque provato e richiesto dalle parti. Nel diritto pubblico era invece il diritto romano a dover essere provato. La scuola elegante e l'usus modernum pandectarum si prefiggevano l'obiettivo di studiare e mettere a confronto il diritto romano e quello patrio-consuetudinario. Se da una parte il diritto patrio era diritto che riguardava un certo Stato e si fondava sull'apparato consuetinario e sulla legislazione sovrana, dall'altra si apriva alle realtà estere mediante la giurisprudenza dei tribunali (parlamenti, senati, rote). La giurisprudenza estera era recepita se contemplava principi di diritto naturale. Il precedente non era vincolante, ma era prassi cercare di dare un indirizzo giuridico, su modelo della Sacra Rota. Il diritto non era però immutabile in quanto anche sentenze innovative potevano costituirsi come precedente. Il tribunale acquisì inoltre un notevole potere in quanto registrava tutti i provvedimenti presi dal re e poteva rinviarli al re in caso non fossero accolti favorevolmente, dando sempre una motivazione sensata del disaccordo.

Anonimo ha detto...

in caso di bocciatura perdo l'esonero???

Anonimo ha detto...

Ciao Antonio!
Vorrei aggiungere delle cose:
Navigando in internet ho trovato estremamente interessante una citazione di Salutati:“Coloro che vennero in seguito definiti Umanisti, ossia i cultori quattrocenteschi del latino classico, chiamarono umanesimo il loro movimento, traendo tale nome dalla parola latina Humanitas, la quale sta a significare "tutto ciò che è degno dell'uomo e che lo rende civile, innalzandolo sopra la barbarie".
Poi volevo trascrivere la voce relativa all’Umanesimo tratta dal dizionario filosofico di Nicola Abbagnano che dice: “il termine Umanesimo è usato per indicare due cose diverse: I)il movimento letterario e filosofico che ebbe le sue origini in Italia nella seconda metà del sec. XIV e dall’Italia si diffuse negli altri paesi d’Europa,costituendo l’origine della cultura moderna; II)un qualsiasi movimento filosofico che assuma a suo fondamento la natura umana o i limiti e gli interessi dell’uomo. Nel suo primo significato, che è quello storico, l’U. è una aspetto fondamentale del Rinascimento* […] .I capisaldi fondamentali dell’U. possono essere così esposti: a)Il riconoscimento della TOTALITA’ dell’uomo come essere formato di anima e di corpo destinato a vivere nel mondo e a dominarlo. b)Il riconoscimento della storicità dell’uomo,cioè dei legami dell’uomo con il suo passato,legami che da un lato servono a connetterlo con tale passato dall’altro a distinguerlo e a contrapporlo ad esso. Da questo punto di vista,è parte fondamentale dell’Umanesimo l’esigenza filologia: l’ammirazione e lo studio dell’antichità non erano mai venuti meno nel Medioevo; ciò che costituisce il proprio dell’U. è l’esigenza di scoprire il volto AUTENTICO dell’antichità(… vedi la messa in discussione dell’autenticità del testo del Digesto di cui ci parla il Cortese!),liberandola dalle incrostazioni che la tradizione medievale vi aveva accumulato c)Il riconoscimento del valore umano delle lettere classiche. Questo è l’aspetto da cui l’U. prende il suo nome(vedi sopra).”
*volevo infine aggiungere una curiosità relativa al rapporto Umanesimo/Rinascimento che ho riscontrato leggendo un testo di filosofia dell’Abbagnano:
Talvolta si è soliti utilizzare i termini Umanesimo e Rinascimento come sinonimi ad indicare un movimento culturale fiorito in Italia nel Quattrocento e poi diffusosi in Europa durante il Cinquecento.
Ma nell’Ottocento, il tedesco Voigt e lo Svizzero Burckhardt li distinsero nettamente, vedendo nell’Umanesimo un momento essenzialmente filologico-letterario ( *ed è il nostro caso!) incentrato sugli studi umanistici e classici,e nel Rinascimento un momento filosofico-scientifico. Nel Novecento a partire da Burdach, si tornò ad avvicinare nuovamente i due termini,considerando l’U. come la prima parte del programma innovatore del R.
Di conseguenza, mentre per il Burckhardt l’U. sarebbe una delle cause del rinascimento,per Burdach l’U. è già uno degli effetti dello spirito rinascimentale.
Ultimissima cosa: leggendo la voce riguardante l’U. su Wikipidia si riscontra una sorta di anticipazione dell’U. nella filosofia antropocentrica di Protagora (“L’uomo è misura di tutte le cose,delle cose che sono in quanto sono e delle cose che non sono in quanto non sono”).
Penso che sia tutto…spero di non essere andata troppo oltre.
MAT.403071

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti, stamattina ho fatto l'esonero e volevo chiedere una cosa agli studenti, come me, del 3+2...ma la domanda sui "BASILICI" era nel nostro programma? Sono andata a ricontrollare le risposte sul libro e come argomento era nel cap.8 del Cortese...ma noi non eravamo esonerati dal farlo?
Grazie mille...
Buona serata

Unknown ha detto...
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Unknown ha detto...
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Dott.ssa Silvia Di Paolo ha detto...

Grazie per la segnalazione, verificheremo se c'è stato un errore nel darvi una domanda sul diritto bizantino e nel caso ne terremo conto. Perciò state tranquilli, per piacere.

Unknown ha detto...

La ringrazio tanto dott.Silvia di Paolo per l'attenzione!

Anonimo ha detto...
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Chiara ha detto...

Grazie mille dott.ssa!
Anche a me è venuto il dubbio ieri, e ho controllato con altre ragazze subito dopo l'esame, e ci siamo accorte che i Basilici si trovavano appunto nel Cap. tolto.
Volevo chiedere una cosa, nel caso in cui l'esonero non fosse andato bene, è possibile magari vedere il compito insieme al Prof o con Lei per capire quali sono stati gli errori? Grazie e buona giornata.........
INCROCIAMO LE DITA E SPERIAMO BENE!!!!

Anonimo ha detto...

per favore fate presto a correggere i compiti..ci rimangono pochi giorni per ripetere, nel caso fosse andato bene.Grazie

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe ora ripassare la situazione nella Francia dell'ancien regime. In questo periodo le produzioni legislativa del re vanno sotto il nome di Ordonnances, ed erano volte a riformare il sistema cercando di eliminare i particolarismi e le difformità consuetudinarie almeno in alcuni ambiti. Una famosa ordonnance è per esempio l'editto di Nantes con cui Enrico IV psi fine alle guerre di religione e il code Michau di Luigi XIII che rafforzò il potere assoluto del re. Con l'avvento di re Luigi XIV non saranno più riuniti gli Stati generali ed egli avrà un potere enorme. Le sue ordonnances sono molto importanti. Quella relativa alla procedura civile stabilisce che le leggi regie fossero osservate da tutte le corti del regno e non fossero in alcun modo derogabili da parte dei giudici: in caso di dubbio il giudice non poteva interpretare arbitrariamente la norma ma doveva rivolgersi direttamente al re richiedendo, attraverso il referé legislatif, l'interpretazione autentica. Il processo civile era altresì reso più snello e semplificato e veniva definita la gerarchia delle prove per cui quella scritta prevaeva sempre su quella testimoniale. L'ordonnance sulla procedura penale (criminelle) è importante in quanto introduce il sistema inquisitorio che verrà ripreso da Napoleone nel suo codice. L'ordonnance sulla marina e sul commercio invece promuove la politica mercantilistica facendo leva sulla buona fede, sulla certezza dei rapporti e sulla protezione dello Stato, riconoscendo ad esempio il prestito a interesse ma senza richiamarlo esplicitamente per non contravvenire alla morale religiosa. Era un mercantilismo di tipo colbertiano, cioè che concepiva i mari come chiusi, diversamente da quanto dirà più tardi Grozio. In questo periodo troviamo 2 grandi giuristi: JEAN DOMAT, amico intimo di Pascal e di confessione giansenista, fu chiamato alla corte di Luigi XIV. Egli propose al re un progetto di compilazione di un diritto semplificato in tanti brevi assiomi, chiari e precisi, secondo la sistematica scientifica, da scriversi ovviamente in lingua nazionale. Domat, molto credente, ritiene che l'uomo sia fatto per amare Dio e come tale di amare il prossimo e di fare il bene che proviene dal creatore, fonte del sommo bene. Per cui Dio è il vero legislatore da cui dipendono e a cui devono conformarsi tutte le altre leggi. Il diritto per Domat non è un insieme di diritti, ma di obbligazioni. La legge stessa è un obbligazione in quanto coglie in essa soprattutto l'aspetto vincolante. Le fonti del diritto sono in primis le ordonnance a cui seguono le cotumes e il diritto canonico e romano. Il giurista per Domat è bocca della legge, non ha potere interpretativo ma solo applicativo. L'economia è di tipo colbertiano quindi prevede l'ingerenza dello Stato nell'economia. Tutto questo non può essere associato all'idea di illuminismo e quindi dire che Domat sia un precursore della codificazione non è giustissimo. Si può dire che il suo è un tentativo di codificazione ma legato comunque alle esigenze e alla mentalità del suo tempo. La mentalità del tempo la troviamo nelle ordonnance di cui fu protagonista il ministro D'Aguessau. Nel diritto privato esistevano ancora discipline di tipo feudali che andavano a vantaggio della nobiltà e del clero e tendevano a mantenere stabili le ricchezze e a non favorire il libero scambio, come sarà teorizzato da Quesnay. La manomorta e il fedecommesso erano ancora vivi e impedivano l'alienazione dei patrimoni che dovevano restare uniti e stabili. Anche ROBERT JOSEPH POTHIER (ritenuto talmente importante da essere l'unico francese la cui effigie compare nel campidoglio di Washington) è ritenuto erroneamente uno dei padri del codice civile. Egli immaginava il diritto come una scomposizione in tanti trattati, la cui fonte doveva essere unificata. Nel trattato delle obbligazioni egli vede la causa e la volontà sempre presenti, e quindi Pothier non accetta la teoria giusnaturalista secondo la quale basta il solo consenso per trasferire la proprietà. Restano inoltre elementi tipicamente feudali nell'opera di Pothier, tra cui l'illiceità del mutuo ad interesse; solo più tardi l'economia non potrà prescindere dall'interesse che è il motore che muove l'intero sistema dei capitali.

Mi dispiace tantissimo Stefania. Purtroppo l'università funziona così ed è molto poco poetico che tutto finisca con un voto. Quello che so per certo è che nessuno è più bravo degli altri, nessuno ha meriti speciali ma tutti abbiamo qualità che, secondo le nostre possibilità di studenti, sono state messe a disposizione degli altri proprio in questo blog, per favorire quello che era lo spirito primigenio dell'università; Si tratta solo di non demordere e riprovarci e non farsi contagiare da quel cinismo gretto utilitarista, alla Hobbes sarebbe il caso di dire, di pensare solo alla proria autoconservazione. Che non sia una delusione a far perdere quello spirito bello che si ha dentro, entusiastico e propositivo nei confronti degli altri; che la tristezza possa tramontare oggi stesso per tutti quanti, nella speranza certa e viva che almeno tra studenti, sia del tutto irrilevante il profitto conseguito e che una volta presa visione del risultato, quell'elenco possa diventare solo un "older post", una recondita disarmonia del proprio passato universitario che a tutti, prima o poi, può capitare.

Anonimo ha detto...

Gentil dott.Di Silvio, volevo sapere quando è possibile vedere le prove scritte del 4 giugno.
Grazie mille

Anonimo ha detto...

Gentile dott.ssa Di Paolo,volevo sapere quando è possibile vedere gli scritti del 4 Giugno.
Grazie mille!!!