domenica 22 giugno 2008

Blog ed esame

L'uso del blog in preparazione dell'esame mi pare appropriato e utile. Potete risolvere tra voi molti problemi, anche se vedo che l'aspetto burocratico prevale sempre su quello del contenuto del programma. Purtroppo gli studenti - e non per colpa loro - vedono il corso universitario come una serie di esami e non come un insieme di corsi che hanno contenuti interessanti e qualche volta addirittura affascinanti.

Ringrazio quegli studenti che hanno lasciato una parola di apprezzamento per il nostro lavoro, come anche quelli che fanno notare difficoltà e problemi che cercheremo di risolvere. Così, per il prossimo appello, dovremo far funzionare un meccanismo che non abbiamo ancora mai sperimentato: lo scritto e l'orale nello stesso giorno. Forse vi divideremo in due aule, ma non posso assicurarlo perché devo ancora chiedere l'aula e perché non posso sapere quanti dei prenotati devono fare lo scritto e quanti solo l'orale. Dunque abbiate pazienza se ci saranno tempi di attesa, per ora inevitabili.

Per qualche giorno non mi avete visto lasciare post perché, finite le lezioni, mi sono dedicato a convegni e ad attività di ricerca che avevo lasciato in sospeso. Però leggo i vostri interventi e sono pronto a correggere le informazioni completamente sbagliate.

Nessuno ha provato a spiegare il meccanismo della causa legis: perché non ci prova qualcuno prima di lasciare il compito a me?

16 commenti:

Unknown ha detto...

buongiorno professore!sono contenta del suo ritorno,si incominciava a sentire la sua mancanza!volevo chiederle gentilmente se poteva chiarirmi il concetto di causa finalis e causa legis.Purtoppo non ero presente alle sue lezioni quando ha spiegato questi argomenti.Sul libro del Cortese non sono riuscita a capirli,ho provato ad aiutarmi con internet e con questo blog, ma non ho trovato nulla che potesse chiarirmi tali concetti che trovo molto complessi,per questo chiedo il suo aiuto!
La ringrazio per l'attenzione.

Anonimo ha detto...

veramente anche io ho avuto diverse difficoltà....

Anonimo ha detto...

Provo a spiegare a Chiara, per quanto mi è possibile il concetto di causa finalis e causa legis sperando di essere in caso corretta dal professore.
Con Giovanni Bassiano si gettano le fondamenta del metodo brocardico, metodo con il quale sostanzialmente si ricercava la ratio delle leggi.
Giovanni bassiano partiva dal presupposto che alla base di un rapporto privato c'era la causa finalis che era la molla che faceva scattare la volontà negoziale tra le due parte, quindi causa finalis e volontà sono correlate tra di loro.Causa e volontà richiamano lo scopo al quale è vincolata l'efficacia del negozio; infatti se cadeva lo scopo-causa finalis il negozio si estingueva secondo la regola "Cessante causa cessit effectus".
E da qui parte poi il problema riguardo all interpretazione della causa finalis poichè essendo una scelta soggettiva spesso l'interprete si trovava in difficoltà nel capire quale fosse effettivamente la causa finalis.I glossatori allora si trovarono costretti a dividere la causa finalis dall'aspetto psicologico individuale ( quello che noi chiamiamo "motivo) e il libro porta l'esempio della compravendita, nella quale le due cause finali dovevano essere: l'acquisto del bene da parte del compratore e il pagamento del prezzo per il venditore.
Per quanto riguarda la CAUSA LEGIS è sostanzialmente la causa finalis riportata però nel diritto pubblico quindi alle Leggi e non solo ad un singolo rapporto.
Non potendo stabilire una causae legum in modo specifico nell'ordinamento come era previsto per un singolo rapporto i giuristi dissero che leggi dovevano avere una causa generale uguale per tutte, cioè UNA UTILITà PUBBLICA EVIDENTI!Causa definita sia oggettiva e quindi rappresentante anche della RARIO LEGIS ma anche soggettiva e come tale spingeva il legislatore a legiferare.
Spero veramente di essere stata chiara e soprattutto di aver detto cose giuste.
Aspetto il responso del prof.
Ciao Chiara.
Ludovica

Anonimo ha detto...

Pongo qui delle domande anche se sarebbe lo spazio dedicato alla causa legis, ma non sapevo dove scriverle...

Volevo sapere due cose anche se magari sono già state chieste, ma non ricordo:

1) Quando si sostiene l'esame orale, se si viene bocciati o si rifiuta, poi il voto dell'esonero si perde e bisogna rifarlo o si continua a conservare comunque fino a febbraio 2009?

2)Quindi il capitolo del birocchi da pag. 491-498 non va studiato tutto? anche se in questo modo il discorso sulle riforme legislative si interrompe a metà? Perchè il fatto che si trattava di metà capitolo mi ha fatto sorgere il dubbio....


Ringrazio chiunque mi possa aiutare!

Flavia

Unknown ha detto...

grazie mille Ludovica, sei stata gentilissima!
Per Flavia:ti confermo che l'esonero ha validita' fino a febbario 2009!cio' vuol dire che anche se non passi l'orale, resta comunque valido il voto dello scritto!
per quanto riguarda le pag.del Birocchi, nel linc programma, c'e' scritto che di quel capitolo bisogna fare da pag 491 a 498!quindi vuol dire che bisogna studiare solo quelle pagine!
ciaooo!

Anonimo ha detto...

Di niente Chiara, anzi spero di essere stata abbastanza chiara...Spero di poterci confrontare per altri dubbi allora.
Ciao ciao
Ludovica

Anonimo ha detto...

Grazie Chiara per le informazioni!
Ciao!
Flavia

Anonimo ha detto...

Salve professore,
volevo chiederle se per caso ci sono novità per il 30.
Nel senso,chi deve sostenere solo l'esame orale deve comunque presentarsi alle 9.00 oppure può venire direttamente nel primo pomeriggio?So che è la prima volta che prova questo tipo di impostazione d'esame però magari se riuscissimo a sapere almeno orientativamente l'ora...sarebbe meglio...così giusto per prepararsi psicologicamente!!

Anonimo ha detto...

Buonasera a tutti.
Ragazzi sto ripetendo a voce il capitolo IX del Cortese e sono arrivata al punto dove spiega delle Podestà e dei capitani del popolo.Non è che mi è molto chiaro, non è che qualcuno mi può spiegare,perchè cosi non capisco neanche come si arriva poi al cambiamento da processo accusatorio a processo inquisitorio.Grazie mille ragazzi.
Ludovica

Anonimo ha detto...

PER LUDOVICA:


Cerco di spiegartelo attraverso gli appunti del seminario:

Gli storici sono soliti suddividere l'età comunale in tre fasi:
- CONSOLARE (XII sec)
- PODESTARILE (XIII sec)
- POPOLARE (seconda metà del XIII sec e XIV sec)

La fase consolare si caratterizza per la presenza di collegi consolari nei quali partecipavano i maggiorenti della cità -o consoli- che discutevano di varie questioni e prendevano decisioni importanti sulla vita della città.

Tra XII e XII si verifica un importante sviluppo economico che favorisce la nascita di nuove classi socio-economiche (es.i mercanti) che desiderano avere un certo riconoscimento nella vita politica ed essere dunque rapprensentati.Si decise di affrontare una questione cosi delicata con l'introduzione di un funzionario -forestiero- denominato "podestà"(questa è dunque la fase podestarile)che assicurasse l'imparzialità e professionalità all'interno dell'amministrazione cittadina.

Come dice il Cortese "il bisogno di imparzialità si sente quando si è in presenza di lotte intestine".
I magistrati non assicuravano più imparzialità nei loro uffici,il popolo si sente sempre più sottomesso al ceto dominante che li escludeva dal potere e da importanti decisioni riguardanti la città.Ecco dunque perchè le fazioni popolari decidono di mettere a capo della loro organizzazione un "Capitano del popolo"(fase popolare) che contrastasse le decisioni del podestà.
Cortese parla a questo punto di una "coppia di Comuni entro le stesse mura",per la convivenza della quale si optò per una separazione dei poteri....ma l'effetto fu disastroso.
Effetto accentuato poi dalla scomparsa della dinastia Sveva e dal trionfo della Chiesa.
Seguono poi le lotte tra Guelfi e Ghibellini,l'emanazione di numerose legislazioni antimagnatizie...insomma segue un periodo di disordine che ha portato molti studiosi a concentrarsi sullo studio della procedura penale.

Fondamentalmente Cortese penso abbia voluto trovare spunto nella crisi dei comuni e dunque nella crisi consequenziale del sistema normativo per trattare il rinnovato interesse nei confronti della procedura.

Un dubbio mi sorge leggendo quel "non fu un caso" che proprio in quel periodo il processo inquisitorio trionfasse sull'accusatorio...non so se è giusto ma credo intenda dire che proprio in un momento cosi drammatico si vuole tutelare il cittadino mediante una maggiore partecipazione dei tribunali.
Il processo inquisitorio infatti a differenza dell'accusatorio prevede un interessamento pubblico alla repressione del reato; il giudice infatti,informato di un delitto,aveva il dovere di indagare,al cittadino non spettava l'onere della prova...

A parte questo dubbio spero di esserti stata utile...e che sia giusta la mia interpretazione.

ps rileggendo gli appunti ho notato che la prof.ssa Metzinger a proposito dei podestà si era raccomandata di non confonderli con i podestà di Federico Barbarossa...praticamente: i podestà del comune prendono il nome da i podestà imperiali di Barbarossa (ufficiali di fiducia che governavano i comuni per conto di F.Barbarossa che voleva riprendersi il controllo delle città)e i capitani del popolo invece prendono il loro nome dal "capitaneus" che Federico II aveva affiancato ai podestà cittadini.

Mat.403071

Anonimo ha detto...

Mille grazie matricola 403071....
Ludovica

Anonimo ha detto...

ragazzi quindi è possibile fare solo lo scritto il 30?VI PREGO RSPONDETE, sto uscendo pazza.

Unknown ha detto...

per l'anonimo:il 30 potrai fare solo lo scritto!infatti hai la possibilita'di dare l'esonero e basta,oppure se lo passi dare lo stesso giorno anche l'orale!e' una tua libera scelta!

Anonimo ha detto...

sono uno studente del 3+2 volevo sapere se l'esonero del 17 luglio � obbligatorio e se le domande sono a risposta aperta.grazie

Chiara ha detto...

per anonimo.
si lo scritto è obbligatorio per passare all'orale. le domande sono a crocette.

Anonimo ha detto...

in che aula si terrà l'esame il giorno 17 luglio a giurisprudenza o economia.grazie