mercoledì 9 novembre 2016

Lezione dell'8 novembre 2016 CON VIDEO

Utraque lex: l'uso "rapsodico" del diritto romano tipico del mondo ecclesiastico.
La figura un po' sfuggente di Pepo ci presenta l'atteggiamento tipico di alcuni ecclesiastici della fine dell'XI secolo, curiosi del diritto di Giustiniano ma ancora pienamente inseriti nella mentalità dell'alto Medioevo. La principale fonte che dipinge Pepo in questo modo è l'opera di teologia morale di Radulphus Niger, un prelato inglese che scrisse un'intepretazione morale del libro di Samuele dell'Antico Testamento, che nella Vulgata prendeva il nome di Libro dei Re. Perciò l'opera si chiama Moralia Regum. Qui si esalta la figura di Pepo come iniziatore dello studio del diritto romano, riesumato allo scopo di "rinnovare il malvagio rito del giudizio". Si riferiva all'esigenza, sempre più sentita, di abbandonare le diverse forme di giudizio di Dio, e in particolare il duello, per adottare una procedura razionale e sentita come più giusta.
Questo mosaico della chiesa di San Savino di Piacenza dimostra l'esigenza del mutamento: sotto alla scena di un duello raffigura il gioco dei dadi, proibito dalla Chiesa e simbolo della vittoria del caso; sotto alla scena del processo invece raffigura il gioco degli scacchi, che nel XII secolo era arrivato in Europa e simboleggiava il razionale confronto di due posizioni all'interno di un quadro di regole certe.
Ma Pepo non arrivò a proporre un o studio integrale e innovativo di tutte le norme promulgate da Giustiniano. Lo stesso Radulphus riporta un altro episodio che lo riguarda, in cui egli chiede la condanna a morte per l'uccisore di un servo invocando un principio biblico, la legge del taglione, come se fosse sancito dal diritto romano.
Ecco, questa commistione di legge romana e precetti biblici è stata chiamata utraque lex, cioè "entrambe le leggi", per sottolineare la possibilità di attingere ora al patrimonio biblico o canonico, ora a quello del diritto romano. Cosa ben diversa dal sistema che si affermò poi grazie al successo della scuola di Bologna e della scolastica giuridica, che invece costruisce sistemi complessi di concetti giuridici attraverso il confronto fra tutte le norme promulgate da Giustiniano nella sua compilazione, e poi ben presto considerando anche il diritto canonico come corpus chiuso e definito di precetti. Non lex, ma ius, inteso come sistema di diritto I due diritti, quello romano e quello canonico coordinati fra loro, prenderanno così il nome di utrumque ius.

Irnerio e la ricomposizione del corpus iurisi civilis.
Fin dal Duecento, si è attribuito il merito di aver fondato la scuola di Bologna ad Irnerio, al quale poi si sono attribuite varie opere: molte glosse scritte nei margini o fra le righe del testo del Corpus Iuris, e molte opere indipendenti dal testo: summae e quaestiones. Man mano, però, si è posta in dubbio la sua paternità su tutte queste opere, incluse molte delle glosse, che sono siglate con un "y.", che potrebbe in realtà non essere la sua sigla.
Resta però legata al suo nome l'operazione essenziale e fondamentale che consente la fondazione di un nuovo modo di concepire il diritto, cioè la ricostruzione delle quattro parti del Corpus Iuris Civilis (quali sono, lo ricordate?) nella loro forma originale (o in una forma il più possibile vicina all'originale).
Questo è un atteggiamento veramente innovativo, perché non sceglie più un testo qua e uno là per costruire una raccolta idonea per le esigenze di chi la usa, ma riconosce al legislatore il potere di imporre non solo singole norme, ma un disegno complessivo del diritto, fatto di norme aventi tutte identico valore di legge. Di fronte a questo quadro imposto dall'alto, è necessariia un'opera di confronto e coordinamento delle leggi, e di soluzione delle molte contraddizioni. È proprio grazie alle contraddizioni che si sviluppa la dialettica scolastica, impegnata a conciliare norme formalmente tutte vigenti.

Bulgaro e il legame fra dottrina giuridica ed esigenze del nuovo processo.
Nell'articolo Il Digesto fuori dal Digesto potete trovare, con maggiore ampiezza, le cose dette nella seconda parte della lezione.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma Radulphus o Rudulphus?

Emanuele Conte ha detto...

Le fonti scrivono Radulfus (dunque senza ph). Ho controllato.

davide ha detto...

sono l'unico che non riesce a visualizzare l'articolo "il digesto fuori dal digesto"?